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Parco Lineare Costiero

URBAN STRIGAS
La proposta si è sviluppata come un processo disvelatore degli elementi culturali identitari del contesto di riferimento, e non solo, individuati e adottati come matrice genetica originale del progetto. Si è creato un programma operativo, dinamico ed interno alla metodologia progettuale, che trasforma gli elementi caratterizzanti in dispositivi di codifica estrapolandoli dalla loro precedente risonanza simbolica e dai significati autonomi.


Nel prendere atto della rottura del rapporto biunivoco centro-periferia e della dilatazione della dimensione urbanizzata e perdita di senso degli stessi luoghi abitati, sul piano disciplinare la dimensione da affrontare, pertanto, è stata quella dell’area vasta. Si sono, infatti, individuati meccanismi interpretativi e operativi validi per una zona più ampia del parco della Mura Dionigiane secondo una logica organica che possa essere attuata in futuri interventi riconoscendo le nuove relazioni multipolari tra ambiente antropico e naturale e cercando di ricostruire un sistema di relazioni interpretative, di progetto e di regole per ristabilire l’equilibrio fra città e paesaggio.

Il tema centrale del progetto ha come base un’opportunità di sviluppo e di crescita dove si concretizza una nuova immagine di città come rappresentazione degli spazi e dei luoghi che si confrontano: da un lato la rete antropica consolidata e dall’altro la rete del sistema degli spazi aperti e delle aree verdi da realizzare. Sono ambienti dove le permeabilità dei margini mitigano e valorizzano le sinergie di prossimità.


Per la loro particolare ubicazione di confine dell’edificato, le opere in progetto si pongono, pertanto, come elemento qualificante sia della zona (in termini di accessibilità, di qualità di percorrenza, di fruibilità e di vivibilità) sia in termini di percezione del paesaggio (la riqualificazione del margine produrrebbe un nuovo fondale urbano per chi, dalla pista ciclabile, guardi verso il confine della città) con un sicuro aumento della soddisfazione ambientale.
In tale ottica la progettazione ha tenuto conto di tutte le variabili ambientali coinvolte applicando i criteri del “Landscape Sensitive Design”, che considera le opere della trasformazione come elementi facenti parte di un aggregato significativo nel campo visivo. Tale strategia progettuale mira non solo a curarsi dell’effetto prodotto in sé dall’opera di progetto ma, anche e soprattutto, dell’effetto che l’opera, in combinazione con il contesto, produce sulla percezione umana e sull’identità del sito.

Il concept del progetto, così, nasce dall’idea di produrre un organismo unitario in cui interagiscono secondo dinamiche operazionali e relazionali spazi, percorsi, volumi, collegamenti, sistemi verdi e lastricati, con l’intento di creare per l’utente un ambiente spaziale mentalmente stimolante ed emozionale.

Alla base del progetto vi è, quindi, pienamente sviluppata l’idea di continuità come continuità di rinnovamento, per cui l’architettura è determinata da matrici relazionali fungenti una profondità che investe del proprio senso storico e culturale l’organizzazione spaziale e funzionale dell’organismo.

 

 

 

 

Il progetto, rielaborando i principi compositivi delle città storiche greche dell’area sudorientale della Sicilia e in particolare di Siracusa, ma anche di Megara Hyblea, prova a reinterpretare criticamente i significati e le relazioni che la tradizione associa a queste strutture urbane consolidate. Da qui, la necessità di lavorare sulla nozione di città, intessuta fra spazi fisici e naturali, dall’interazione reciproca di tre elementi costitutivi principali (le strade, gli “isolati” e gli spazi di relazione) con il paesaggio.Lo strumento geometrico della griglia investe l’area d’intervento e la ricuce alla limitrofa area urbana, nel contempo si aggancia al paesaggio e alla matrice storico-naturale tramite sovrapposizioni di nuovi orientamenti e tracciati organici (che richiamano il naturale andamento morfologico delle curve di livello), continuamente variati e fondali naturali.Il concetto di tessuto informa, così, in modo determinante il progetto della zona più ampia d’intervento caratterizzata da un parco urbano. Il terreno si trasforma in un sistema nel quale si instaurano relazioni unitarie fra percorsi, spazi collettivi, elementi di collegamento, spazi verdi e lastricati.

 

 

I punti fissi delle regole insediative da noi utilizzate sono integrati in una successione di luoghi (piazza, slarghi, aree a verde, etc.) i cui bordi e margini assumono dimensioni e forme diverseLa sequenza composta di tracciati e ambienti distinti crea, per l’abitante o il visitatore, uno spazio relazionato con il paesaggio, in cui la cura del bordo e del margine è un fatto di progetto.