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Alloggi LowCost

L’Architettura nelle operazioni immobiliari
“Alloggi a Città Giardino”

Premessa
Non sempre un’opera architettonica è altrettanto valida sul lato della sostenibilità economica.
La parola “speculazione” è stata violentata dai  cosiddetti “palazzinari” per il raggiungimento del “massimo profitto” a discapito della qualità dell’opera dal punto di vista materico, spaziale ed estetico, questo a causa di una vigente normativa disattenta alla qualità architettonica nonché ad uno scarso adattamento dei progettisti al mercato.

La speculazione edilizia è una semplice operazione di acquisto e rivendita, in tempi successivi, di beni immobili allo scopo di trarne profitto che mira a conseguire un guadagno in base alla differenza tra i prezzi attuali e quelli futuri.
In questi casi, il progettista ha il compito basilare di ideare un’opera che sia profittevole e tra le componenti che rendono profittevole un’operazione immobiliare c’è sicuramente anche l’Architettura.
I fattori che determinano una progettazione economicamente sostenibile sono:
– Conoscenza del mercato in cui si colloca l’operazione immobiliare;
– Conoscenza delle aspettative e delle esigenze dei potenziali clienti;
– Conoscenza dei costi e dei tempi di produzione.
Nel caso specifico le richieste del committente/imprenditore sono state:
– rispetto del budget assegnato al costo di costruzione (perchè l’idea imprenditoriale si colloca nel segmento di mercato medio basso data la carenza di offerta in città di nuovi alloggi a basso costo);
– alloggi per far risiedere nuclei familiari composti da 3 a 5 persone e da poter personalizzare in funzione di ogni singolo cliente.

La progettazione ha ricercato elementi compositivi originali al fine di aumentare il tasso di assorbimento del prodotto.

 

Moduli abitativi aggregati

Sviluppo verticale e orizzontale, unità abitativa, aggregazione delle volumetrie, sistema del verde e dei percorsi carrabili/pedonali sono stati gli elementi fondanti della progettazione.

Il progetto è stato pensato per garantire la privacy degli spazi privati attraverso:
– la separazione degli alloggi sul piano orizzontale (che significa non avere muri in comune);
– la traslazione planimetrica degli alloggi e la cura delle bucature (al fine di evitare la visione diretta degli ambienti privati fra i residenti e/o fruitori);
inoltre, si è deciso di di “interrare” il parcheggio (data la modesta dimensione del lotto d’intervento) e di dotare tutte le unità abitative di giardino (inclusi gli appartamenti al piano 1°). Questa soluzione ha permesso di:
– avere spazi esterni vivibili quali giardini e/o terrazze;
– facilitare l’accessibilità e la percorrenza dal parcheggio e dall’ingresso;
– creare uno spazio collettivo di integrazione sociale fra i residenti.

La soluzione dello spazio/percorso collettivo, concepito come luogo di incontro per attività sociali e ricreative, garantisce la sicurezza sociale favorendo la convivenza e l’interazione fra i residenti.
Il risultato è un edificio composto da sei volumi abitativi disposti ritmicamente lungo il sistema degli spazi e dei percorsi collettivi in modo da evitare l’effetto di edificio-dormitorio tipico delle costruzioni ricadenti in ambito periferico.
Il posizionamento sfalsato ma ritmico dei volumi lungo i bordi dello spazio/percorso, il loro lieve dislivello, nonché la specifica collocazione delle torri scala e delle passerelle di collegamento dei piani superiori, permettono di dinamizzare la percezione dello spazio.

I prospetti “esterni” ed “interni” evidenziano i due diversi elementi compositivi del progetto: lungo il perimetro del lotto le residenze ed i giardini, nel vuoto interno lo spazio/percorso collettivo con carattere e  ritmo regolare che riporta ad unità la composizione.
La semplificazione formale, l’utilizzo di un modulo abitativo standard da personalizzare, nonché l’impiego di materiali e di tecnologie facilmente reperibili sul territorio locale ha permesso di ottimizzare le risorse economiche, la rapidità di esecuzione e la personalizzazione di ogni singola unità abitativa.